EPISODIO 06 :  SFERE D’INFLUENZA.
DALLA GUERRA FREDDA ALLA COPPIA SAGGIA.

 

Eccoci a una nuova puntata del filone “Comunicare nella coppia”, anche detto filone dei “piatti che volano”.

Stiamo facendo dei ragionamenti molto pratici, anche perché rischiamo di cadere in un errore – sul quale forse varrà la pena approfondire, ma non oggi – per cui dobbiamo sempre stare molto attenti nel valutare il significato che noi diamo alle azioni.

“Noi non reagiamo agli eventi, ma alla percezione che abbiamo di essi”.

Questa è una massima del greco Epitteto, un filosofo stoico dell’antichità .

Quindi noi reagiamo alla percezione degli eventi, non tanto agli eventi stessi.
Ad esempio una persona che ci taglia la strada, che ovviamente non è lì ad aspettare noi, ma che noi prendiamo sul personale.
Noi reagiamo, ripeto, alla percezione degli eventi, quindi una riflessione che sarà da fare a tempo debito – ma è profonda e forse non basta solo una breve pillola – è quella su quale significato noi diamo agli eventi.

Per il momento cerchiamo di non dare un significato agli eventi e di prenderli così come sono cioè, per quanto possiamo riuscirci, in una sorta di “neutralità”.
Così facendo – in maniera molto pratica, onde evitare di incorrere in conflitti indesiderati – possiamo ragionare un po’ come Stati Uniti e Unione Sovietica di un tempo: dividendo le zone di influenza all’interno della coppia, cioè “chi decide che cosa”.

Una coppia sana non prevede che sia solo una persona a decidere su tutto, ma che ci sia una parte che decide lui, un’altra parte che decide lei e una parte sulla quale c’è un confronto.
Non sto dicendo che ciascuna di queste parti deve essere esattamente al 33%, ma ci sono alcuni aspetti sui quali è inutile mettersi a discutere, sarà sempre e solo lei a decidere; per sensibilità, per l’educazione ricevuta, per bisogni, per desideri; e ci sarà una parte in cui sarà solo lui a decidere e ci sarà una parte sulla quale una decisione presa unilateralmente rischia di portare difficoltà.
Facciamo degli esempi.

E chiaro che sono esempi, se volete, anche un pochino stereotipati: poi ognuno li adatti alla propria coppia, alla propria sensibilità, alla situazione in cui vive. Insomma, viaggiamo un attimino per stereotipi, ma comunque nel mondo reale, non nel mondo di fantasia.
Se bisogna cambiare la macchina, fatte salve le disponibilità economiche e le esigenze familiari, lasciamo scegliere a lui; magari lei sceglie il colore.
Se dobbiamo decidere l’arredamento, forse è meglio lasciar decidere a lei, senza entrare in infinite discussioni.
Se dobbiamo decidere a quale scuola iscrivere i figli, be’, probabilmente vale la pena di ragionarci insieme.

Quindi ogni coppia può valutare chi decide che cosa, quali sono le proprie zone di influenza e quelle sulle quali discutere. Questo è un dato di realtà.
Perché la coppia che pretende di decidere insieme su tutto è votata alla ‘guerra totale’: ha un dispendio di energie infinito, assolutamente inutile, che provoca incessanti rimostranze.

No!  Decidiamo chi decide che cosa e che cosa dobbiamo decidere insieme. Questa è una scelta saggia.
Specie quando si cerca di renderla più neutra possibile, quindi senza dare eccessivi significati alle singole azioni.

 

Alla prossima!
Dario