EPISODIO 04: COMPLEMENTARIETA’ E SIMMETRIA

 

Come abbiamo visto dalla prima puntata di questo percorso, nel libro “Pragmatica della comunicazione umana”, Paul Watzlawick e gli altri coautori arrivano a definire molti aspetti della comunicazione umana. In questo episodio ne prendiamo in esame due che sono ricorrenti nella coppia.

Innanzitutto diciamo che, secondo Watzlawick & colleghi, la comunicazione può essere simmetrica o complementare.

Si intende simmetrica quando due o più partecipanti alla relazione, alla comunicazione o all’interazione adottano gli stessi comportamenti; complementare quando i comportamenti sono diversi.

In altri termini: la simmetria si ha quando i partecipanti all’interazione sono sullo stesso piano e, quindi, c’è più un discorso di uguaglianza; si ha invece la complementarietà quando i partecipanti sono su piani diversi e c’è differenza. Sia chiaro, qui non stiamo mettendo in discussione l’uguaglianza in termini etici o giuridici – cioè quella per cui tutti gli uomini e le donne sono uguali di fronte alla legge; stiamo usando il termine nel senso pratico di come funziona la comunicazione.

Caliamo queste tipologie più direttamente nella dimensione della coppia: in una coppia troviamo comunicazione simmetrica quando ambedue le persone discutono di un argomento, portando ciascuno le proprie ragioni e, se tutto funziona, arrivando alla fine a un punto comune che può soddisfare più o meno l’uno o l’altro, ma che diventa il punto comune.
Troviamo complementarità quando una persona all’interno della coppia, su un determinato argomento, ha più voce in capitolo rispetto all’altra.

Facciamo degli esempi: una comunicazione complementare può esserci quando bisogna scegliere l’auto; in tal caso è probabile che lui – forse più appassionato di meccanica, di auto, di motore – si interessi di più a quale auto scegliere e, tenuto in considerazione le finanze della famiglia, scelga in base alle proprie preferenze.
E l’altra persona? A quel punto, magari, è limitata a scegliere solo il colore dell’auto e forse neanche quello.
Ma, se andiamo sulla scelta dell’arredo, è più facile che le parti si invertano.
Quindi una comunicazione complementare è anche quella in cui chi è più competente ha più voce in capitolo.

Una comunicazione simmetrica invece è quando, ad esempio, bisogna ragionare insieme su quali linee educative seguire coi figli, o sulla scelta se effettuare o non effettuare un investimento che può incidere tanto sulla famiglia, perché qui non serve solo una competenza ‘tecnica’, ma bisogna anche capire se ce la si sente oppure no.

Fin qua tutto bene. Dove nascono i problemi?
I problemi nascono nel momento in cui la complementarietà o la simmetria diventano l’unica modalità di comunicazione. Ovvero, se assistiamo a quella che viene chiamata “un’escalation simmetrica” o una “complementarietà rigida”.

Escalation simmetrica significa che, su ogni argomento, tutti i partecipanti – quindi in questo caso le due persone della coppia – si mettono sullo stesso piano e, alla fine, vogliono aver ragione entrambi.
Un’escalation simmetrica, semplificando al massimo, è: io urlo, tu urli ancora di più, io ancora di più di quanto tu hai fatto, e tu urli di più del mio di più.
E così via.

La complementarietà rigida, invece, è quando uno assume sempre – e sottolineo la parola “sempre” – una posizione “up” (dominante) e l’altra persona assume sempre – e sottolineo la parola “sempre” – una posizione “down” (subordinata).

Una comunicazione – ovvero una relazione – sana e corretta fluttua, in realtà, tra la simmetria e la complementarietà.
Quindi può essere che uno, in una determinata situazione, si trova in una posizione “up” e in un’altra situazione si ritrovi in una posizione “down”, e in un’altra ancora ci sia simmetria.
Quindi c’è un fluttuare, un dondolare ora andando su, ora giù, ora trovandosi alla stessa altezza: e proprio usando l’immagine del dondolo, quando due bambini giocano sull’altalena basculante, il senso del gioco e quindi il divertimento, non si ha certo se uno resta sempre fermo in alto e l’altro sempre in basso…

Quando, con intelligenza, si sa passare da una situazione all’altra, allora è molto più facile che la coppia funzioni. Ma se una persona è sempre sottomessa – e quindi tocca sempre all’altro / all’altra la decisione, (complementarietà rigida) – siamo di fronte a un problema, così come quando nessuno fa mai un passo indietro (escalation simmetrica).

 

A presto
Dario