Sette anni fa – ma, giuro, non è un’allusione alla proverbiale e un po’ mitologica “crisi del settimo anno” – il 15 maggio 2015, nella sua catechesi del mercoledì, Papa Francesco ha detto che nella coppia “ a volte volano anche i piatti”, riferendosi al fatto che nella coppia possa entrare il conflitto.
Ora, di per sé, il conflitto è anche naturale. Quello che crea il problema non è il conflitto in quanto tale ma, spesso e volentieri, la non capacità di gestirlo. Non capacità che è legata fondamentalmente a due fattori: uno, la volontà di gestirlo, che non è scontata; due, una certa incapacità ‘tecnica’ di gestirlo, dovuta al fatto che non si conoscono quelli che sono i meccanismi base del comportamento e della comunicazione umana. Per cui si da alle azioni proprie e altrui un significato che in realtà non hanno, ma che è spesso frutto di nostre ‘pre-comprensioni’, di preconcetti culturali-educativi che abbiamo ricevuto e che si sono radicati.
Ma allora, come affrontare questa carenza?
Una cosa che sarebbe opportuna, all’interno delle coppie, è fare dei ‘mini-corsi’ di gestione del conflitto, per apprendere qualche conoscenza ‘tecnica’ che aiuti a capire meglio come funzioniamo noi e come funziona la comunicazione, in modo da imparare a gestire e di riparare, soprattutto – naturalmente – se ne si ha la volontà.
Se ci pensiamo, in un certo senso è un po’ come fare piccoli lavoretti in casa, o cucinare: si impara a farli. E se so fare il piccolo lavoretto, varie magagne che l’abitazione può avere possono essere risolte senza ricorrere a professionisti esterni. Se però voglio riparare o sistemare qualcosa senza esserne capace, rischio che il rimedio sia peggiore del male e, alla fine, non solo dovrò chiamare l’elettricista, ma dovrò chiamare l’impresa di demolizioni per rifare la casa…
E allora, cerchiamo di individuare alcuni strumenti che possono servire nel caso di conflitti, che comunque fanno parte del normale vivere.
In questo passaggio faccio riferimento principalmente a un testo base della psicologia, “La pragmatica della comunicazione umana”, che ha gettato le basi di quella che è la teoria sistemica; è del 1971 ma contiene affermazioni valide in gran parte ancora oggi.
Un primo punto che spesso le coppie dimenticano – le coppie, ma possiamo estenderne l’applicazione anche alle famiglie e agli altri tipi di relazione – è che ‘comportamento’ e ‘comunicazione’ sono due parole che sono quasi sinonimi: ovvero, ogni comportamento è anche una forma di comunicazione.
Lo sintetizza bene Paul Watzlawick, psicologo e filosofo, uno degli autori de “La pragmatica della comunicazione umana”, quando scrive:
<< Tutto è comunicazione>>.
Un esempio di come facciamo questo più o meno consapevolmente è quando, mentre qualcuno ci parla, non abbiamo voglia di ascoltare e ci giriamo dall’altra parte: non è che non stiamo comunicando, ma stiamo comunicando – con il comportamento e non con le parole – che non vogliamo ascoltare quella persona, cerchiamo di ignorarla.
Quindi, come dicevamo, ogni comportamento è comunicazione. E rendersi conto di questo primo fondamentale punto ci aiuta a inserire tanti piccoli conflitti in quadro un pochino più chiaro.
Alla prossima…