In questa settimana che ci conduce alla Pasqua incontriamo, prepotentemente, nei Vangeli la figura di Giuda Iscariota.

Credo che quest’uomo possa insegnarci molte cose. Sia ai credenti che ai non credenti.

Una domanda che sorge spontanea e che potremmo rivolgergli direttamente è: “Perché hai tradito Gesù? Che cosa ti ha fatto?”. Potremmo anche metterci nei suoi panni e chiederci cosa avremmo fatto noi oppure, modificando leggermente la domanda, chiederci quali sono le condizioni per cui anche noi saremmo spinti a tradire.

I Vangeli non forniscono una risposta diretta. Ci sono dei silenzi nella vicenda che spetta a noi riempire, sono i nostri spazi di libertà. Il racconto non dice tutto, a noi riempire le parti mancanti.

Io credo, è un’idea mia, che Giuda abbia tradito poiché Gesù non corrispondeva all’immagine idealizzata che Giuda stesso si era fatto di lui. In altre parole: Gesù non è chi IO credevo che fosse. Quindi, in qualche modo, mi sento tradito da lui e di conseguenza mi comporto.

Credenti e non credenti possono ritrovarsi su un terreno comune: lasciamo agli altri la libertà di essere ciò che sono, non obblighiamoli ad essere come noi li vorremmo. Ed impariamo noi ad essere veramente ciò che siamo.

Dentro questa libertà reciproca si comprendono le parole che Gesù rivolge a Giuda “Amico, per questo sei qui!”. L’atteggiamento di Gesù NON dipende da quello dell’altro, è solamente se stesso!

Foto di Luis Quintero da Pexels